L’OLIVO
“I popoli del Mediterraneo cominciarono ad uscire dalle barbarie quando impararono a coltivare la vite e l’ulivo” TUCIDIDE, V sec. a. C.
L’espansione di questo albero così bello, forte e perseverante fu immediata, e quando arrivò nel bacino del Mediterraneo trovò quel clima adatto alle sue caratteristiche…soprattutto in Puglia dove diventa anche romantico: che si trovi in altura o affacciato sul mare questo albero dona alla nostra amata regione un panorama mozzafiato.

IL FRANTOIO
“Silenziosamente l’oliva legge tra sé le scritture della pietra” GhiannisRitsos (la signora delle vigne)
Il frantoio è quel posto così avvincente e romantico, pieno di tradizioni, di cultura, di presente e di futuro, è quel posto magico in cui avviene la trasformazione delle olive in olio extra vergine di oliva. Sapienti sono le mani, la testa ed il cuore di chi compie questa arte…perché in fondo i rami dell’arte sono infiniti…come le esperienze e le passioni che si vivono in questi luoghi quasi religiosi.

L’OLIO
“Fa che il cibo sia la tua medicina…e che la tua medicina sia il tuo cibo” IPPOCRATE IV sec. a. C.
L’olio extra vergine di oliva, una spremuta di un frutto, l’oliva, raccolto al giusto grado di maturazione, estratto e conservato secondo i metodi più corretti e moderni, usato nelle giuste dosi combatte il colesterolo e rende il nostro corpo un posto più sano e sicuro


olivo
Le cultivar in Puglia sono quasi un centinaio, dato questo che dimostra la stragrande varietà di gusti, espressioni e sfacettature che la nostra Regione può dare al prodotto finito: ogliarola, coratina, peranzana, picholine, cima di Mola, leccino, frantoio, carolea sono varietà talmente differenti da poter offrire qualsiasi gusto che il consumatore finale chiedi. A Giovinazzo le cultivar più diffuse sono la coratina e l’ogliarola: la prima dona un olio dal sapore fruttato intenso con note amare e piccanti molto accentuate(sinonimo di elevata presenza di polifenoli), a differenza della seconda che risulta essere meno fruttato, amaro e piccante. “Si misero in cammino gli alberi per ungere un re che regnasse su di loro. Dissero all’ulivo: «Regna su di noi»” Gdc 9,8

frantoio
Oggi il processo di estrazione consiste in cinque fasi principali: lavaggio, frangitura, gramolatura, estrazione e separazione. Le olive vengo prima lavate e pulite da foglie e terreno, successivamente passano per il frangitore che le sminuzza rendendole una pasta la quale passando per la gramola diventa omogenea sfruttando il principio di coalescenza. A questo punto la pasta è pronta per passare nel decanter, che usando la forza centrifuga separa la parte liquida dalla parte solida del composto: la sansa fuoriesce da una parte e dall’altra vanno acqua e olio, le quali arrivano all’ultimo passaggio, il separatore, che separa l’acqua di scarto dall’olio (anch’esso grazie alla forza centrifuga). “L’olio d’oliva e la verità vengono sempre a galla” proverbio

olio
Innumerevoli sono i medici dell’antichità che usavano l’olio come medicina per i propri pazienti: il primo fu Ippocrate, che 2500 anni fa lo utilizzava sia per via esterna (massaggi, cura della pelle e dei capelli), sia per via interna; Galeno (130-200 d.C.) medico greco vissuto a Roma lo usava per curare le malattie del fegato e della cistifellea, oltre che per prevenire i calcoli; Avicenna (980-1037 d.C.) nei suoi trattati “il libro della guarigione” e “il canone della Medicina” lo raccomandava per combattere la gotta, l’emicrania e i parassiti intestinali; Plinio il Vecchio lo raccomandava invece come unguento per curare le bruciature, per sbiancare i denti e per impedire l’eccessiva sudorazione. “E’ il vino che rallegra il cuore di un uomo…ma è l’olio che gli fa risplendere il volto”. Salmi